La Morte bussò alla porta della famiglia di Rebecca. Era incappucciata di nero, spaventosa e scura. Rebecca, piccola bambina di otto anni, andò ad aprire. Non sapeva chi fosse, ma il sangue le si gelò subito nelle vene e si rifugiò nelle braccia della madre.
Mamma e papà stavano raccontando una storia seduti sul divano, rischiarati dalla luce del camino, e suo fratello più piccolo stava giocando sul tappeto, riscaldato dal calore delle fiamme.
“Per chi sei venuta?” chiese la mamma, e la Morte rispose: “Per te”.
A quel punto la mamma di Rebecca si prese il volto tra le mani e piangendo baciò lungamente ogni componente della propria famiglia sulla bocca. Poi si alzò e chiudendo la porta dietro di sé s’incamminò per il sentiero della notte insieme alla Morte.
Dopo un po' bussarono ancora alla porta. Il padre di Rebecca si alzò e andò ad aprire. La Morte era tornata.
“Questa volta per chi sei venuta?” chiese l'uomo.
“Per te” rispose la Morte.
Il padre chiuse gli occhi travolto dal dolore.
“Lascerò i miei figli soli” disse, “come faranno senza di me?”.
“Chiedi alla Vita” disse la Morte e c'era del sarcasmo involontario nella sua risposta sincera.
Il padre abbracciò il piccoletto, strinse sua figlia per un'ultima volta e fece per andarsene. Sulla soglia, prima di chiudere la porta e sparire per sempre, fece un sorriso a Rebecca. Dopodiché s’incamminò per il sentiero della notte insieme alla Morte.
Ma ecco che la Morte bussò per la terza volta alla loro porta.
Rebecca si mise seduta sul tappeto vicino al fratello e lo strinse da dietro in un abbraccio.
La Morte bussò più forte.
“È aperto” disse Rebecca. La Morte spinse l’anta di legno e questa si aprì cigolando. Fece capolino inclinando la testa da sotto il cappuccio e chiese a Rebecca, ma senza parlare, se potesse entrare o se volesse condurre lei il fratellino tra le sue braccia. Rebecca si alzò e lo portò alla Morte, mano nella mano. Gli diede un bacio sulla fronte e chiuse la porta. Il piccoletto s’incamminò per il sentiero della notte insieme alla Morte.
Ora Rebecca era sola. Nella stanza si sentivano solo il rumore saltellante delle lingue di fuoco e il suo cuore battere.
Bussarono alla porta ed era sempre lei, la Morte.
Rebecca disse: “È aperto, vieni pure”.
La Morte aprì la porta ed entrò. Arrivata nei pressi del tappeto le porse l'ossuta mano, che Rebecca prese. La Morte fece per issarla in piedi, ma una forza uguale e contraria le suggeriva, da parte di Rebecca, di sedersi accanto a lei sul tappeto. Rebecca sorrideva benevola. La Morte si sedette.
“Ti racconto una storia” disse Rebecca, “proprio qui dove i miei genitori ce la stavano raccontando prima che andassimo a dormire” e la Morte, pur non rispondendo, fu come se con il suo silenzio acconsentisse.
“Quando la notte sarà fonda e noi dormiremo sognando il racconto appena ascoltato, un tizzone birichino salterà sul tappeto e le fiamme, sue ancelle, allestiranno un ballo di fuoco avvolgente. La brace si spegnerà piano piano, come una lucciola della notte che sparisca dietro a un esile filo d’erba nascosto. Arriveranno il freddo e il silenzio, e abiteranno con severità questa casa, dopodiché un'arvicola, un ragno e un gufo prenderanno coraggio e ne faranno la propria dimora. L'arvicola farà la tana nella catasta annerita di ciò che rimane della libreria di mamma, il ragno attenderà le prede sotto la coperta bruciata di mio fratello e il gufo nidificherà nel camino che mio padre ha costruito tanto tempo fa e che rimarrà in piedi come un vessillo puntato verso le stelle del firmamento. Sarà una bella famigliola, che abiterà questa casa per il tempo che sarà…”.
La Morte aveva ascoltato con interesse, scordandosi che dovevano andare.
“Piaciuta?” chiese Rebecca.
“Sì, mi è piaciuta” rispose la Morte, ma in realtà era un po’ confusa perché di solito le persone le parlavano solo di loro stesse, mai di quello che sarebbe sopravvissuto.
Rebecca sorrise e si alzò. Erano ancora mano nella mano.
Vedendola incerta Rebecca disse: “Andiamo?” e la Morte, sorpresa, si alzò.
I due uscirono dalla porta, la chiusero con delicatezza e s’incamminarono per il sentiero dell'alba nascente.